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Allerta nei supermercati Ritirati dagli scaffali i fichi secchi: ecco il lotto e motivo

Il Ministero della Salute ha disposto il richiamo dei fichi secchi di Turchia a marchio De Lucia. Ecco tutti i dettagli.

Il Ministero della Salute ha ufficialmente disposto il richiamo di un lotto di fichi secchi di Turchia a marchio De Lucia. Si tratta di un richiamo importante dato che, come vedremo, la motivazione è piuttosto richiede attenzione.

La motivazione del richiamo

Allarme quindi per un lotto di fichi secchi di Turchia, a marchio De Lucia. La motivazione di tale richiamo riguarda la possibile presenza di aflatossine (aflatossina B1 + totali) al di sopra dei limiti previsti dal Regolamento UE 915/2023.

Ricordiamo che le aflatossine, in particolare la B1 e il totale, sono sostanze molto tossiche che vengono prodotte da muffe che potrebbero contaminare la frutta secca. Rappresentano quindi un pericolo non irrilevante per la salute umana, dato che sono potenzialmente cancerogene e non si distruggono con la cottura.

Il prodotto coinvolto lotto

Entrando nei dettagli, il prodotto oggetto del richiamo è quello che viene venduto in confezione da 250 grammi, con il numero di lotto 350020356/2-11-582 e con data di scadenza 31 ottobre 2025.

I fichi secchi di Turchia che sono stati richiamati, vengono prodotti dall’azienda Osman Akca Sa, la cui sede si trova a Adalet Mah.Manas Bulv.Folkart Towers No: 47/A K:42 35530 Bayrakli Izmir Turkey, sita in Turchia.

Cosa fare adesso

Vista la situazione, la raccomandazione è quella di non consumare i fichi secchi di Turchia del lotto di cui abbiamo parlato. Chi ha acquistato il prodotto può recarsi presso il punto vendita per ottenere il rimborso o la sostituzione.

Questo ennesimo richiamo si inserisce in un contesto molto ampio che riguarda i controlli e i ritiri di diversi prodotti.

Inoltre, la Coldiretti ha sottolineato che i fichi secchi provenienti dalla Turchia sono considerati tra gli alimenti più a rischio per la presenza di di aflatossine che, come abbiamo detto, sono potenzialmente cancerogene.

Per questo motivo, a partire dal 1° gennaio 2025, è obbligatorio indicare direttamente in etichetta il Paese di origine anche per frutta secca e prodotti simili, al fine di garantire una maggiore trasparenza nei confronti dei consumatori.

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