Il barbecue nordico è una digressione sul classico BBQ che conosciamo e vede in Johan Fritzell il suo miglior interprete. Lontano dalle grigliate veloci e dalle salse cariche di zucchero, questo stile celebra la lentezza, la natura e l’essenzialità.
Fritzell, svedese, ha trasformato la cottura su legna in un rito silenzioso, dove ogni fuoco racconta una storia e ogni ingrediente ha un legame con il territorio.
In questo articolo scopriamo chi è davvero quest’uomo, perché il suo approccio ha conquistato migliaia di appassionati in tutto il mondo e come il barbecue nordico stia diventando una filosofia, più che una tecnica culinaria.
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Il volto svedese che sta ridefinendo il barbecue nordico
Johan Fritzell è oggi una delle figure più rispettate nel panorama del barbecue nordico. Nato in Svezia nel 1975, è diventato famoso per il suo approccio autentico alla cottura su brace, in aperta contrapposizione ai modelli americani basati su salse, rub speziati e show culinari.
Il suo nome è legato a uno stile essenziale e profondamente legato alla natura, in cui il fuoco non è solo un mezzo di cottura ma un elemento da ascoltare.
In Svezia è considerato un vero artigiano del fuoco, ma il suo seguito cresce anche all’estero grazie a video che lo ritraggono mentre cucina in ambienti naturali, spesso innevati, con calma quasi rituale.
La sua notorietà si è sviluppata senza l’aiuto di format televisivi o media tradizionali: bastano legno, carne, vento del nord e una videocamera puntata su un fuoco vivo.
Cos’è il barbecue nordico secondo Johan Fritzell
Il barbecue nordico, secondo Johan Fritzell, non è una moda né una versione “invernale” della grigliata. È un ritorno a tecniche antiche, a un uso rispettoso degli elementi naturali, a una cucina fatta di gesti lenti e legni profumati.

I suoi piatti non prevedono marinature complesse né spezie invadenti: salmone, renna, trota, ma anche verdure e pani piatti, vengono cotti con pazienza, sfruttando il fumo di betulla, ontano o ginepro.
Ogni cottura avviene all’aperto, anche in condizioni estreme, ed è sempre un dialogo con il territorio. A differenza di molti colleghi americani, Fritzell non partecipa a competizioni né gestisce un ristorante.
Insegna invece a piccoli gruppi, in boschi o in radure, dove trasmette la sua filosofia più che semplici tecniche di grigliatura.
Una cucina senza spettacolo, ma ricca di significato
Uno degli aspetti che rende unico Johan Fritzell nel panorama del barbecue nordico è il suo rifiuto della spettacolarizzazione, tipica dei BBQ made un USA.
Nei suoi video non ci sono effetti speciali, musiche epiche o tagli rapidi: solo lui, il fuoco, gli ingredienti e il paesaggio circostante. Le riprese mostrano scene di vita vera, in cui il tempo si dilata e ogni gesto diventa significativo.
Cuoce il salmone su assi di betulla, prepara arrosti sospesi su fuochi di pietra, impasta pane che cuoce lentamente su lastre roventi.
Non c’è nulla di urlato nel suo stile, ma ogni scena racconta qualcosa. È questa sobrietà, unita a una competenza profonda, a renderlo un punto di riferimento per chi cerca un’alternativa al barbecue commerciale, ipertecnologico o esibito.
Il barbecue nordico come esperienza sensoriale
Chi partecipa a uno dei workshop organizzati da Johan Fritzell scopre che il barbecue nordico non è solo una tecnica di cottura, ma un’esperienza completa.
Si cucina nella neve, si scelgono i legni direttamente nel bosco, si ascolta il crepitio della brace come fosse musica.
Tutto è parte del processo: dal silenzio circostante, al tipo di coltello utilizzato, al tempo impiegato per accendere il fuoco senza combustibili chimici. Le materie prime sono sempre stagionali e provenienti da filiere sostenibili.
La carne non è mai protagonista assoluta: viene trattata con rispetto e accompagnata da erbe, radici o ingredienti spontanei raccolti sul posto.
Questo approccio attira un pubblico molto vario, che include non solo amanti della cucina ma anche escursionisti, artigiani e appassionati di fotografia naturalistica.
Una filosofia che parla anche agli italiani
Anche in Italia cresce l’interesse per il barbecue nordico, proprio grazie al lavoro di divulgazione di figure come Johan Fritzell.
Sempre più appassionati cercano uno stile di griglia più silenzioso, più connesso con l’ambiente e meno dipendente da tecnologie e gadget.

Alcuni agriturismi o cuochi indipendenti stanno iniziando a proporre cotture su legno naturale, magari in montagna o in contesti boschivi, dove la lentezza diventa un valore aggiunto.
La Svezia e l’Italia non condividono solo paesaggi montani, ma anche una tradizione contadina in cui il fuoco ha sempre avuto un ruolo centrale.
È in questa affinità che il messaggio di Fritzell trova terreno fertile anche nel nostro paese. Non si tratta di copiare, ma di reinterpretare secondo il proprio contesto culturale e climatico.
Il valore di una griglia lenta, sostenibile e rituale
In un’epoca in cui tutto è rapido, performativo e spesso plastificato, il barbecue nordico di Johan Fritzell rappresenta una piccola rivoluzione.

Il suo messaggio va oltre la cucina e tocca aspetti esistenziali: rallentare, ascoltare, respirare, cucinare con ciò che si ha. Nessun bisogno di tagli pregiati o attrezzature da centinaia di euro.
Solo fuoco, tempo e attenzione. In un certo senso, è un ritorno a casa. I suoi video non insegnano solo a cuocere, ma a guardare il mondo in modo diverso.
Per chi si avvicina oggi al barbecue nordico, la scoperta non è solo gastronomica ma culturale e Fritzell, è uno dei pochi capaci di comunicarla senza parole, solo con il fuoco e il silenzio.
Come si può ricreare il barbecue nordico a casa
Ricreare lo stile del barbecue nordico in contesti domestici è possibile, pur con le dovute semplificazioni.

Legna da ardere 30 kg
FlameUp
L’aspetto fondamentale non è l’attrezzatura, ma l’approccio: cottura lenta, uso consapevole del fuoco e rispetto per la materia prima.
Anche un semplice braciere da giardino o una griglia a legna possono diventare strumenti adeguati, se accompagnati da legni naturali come betulla o ontano e da ingredienti locali, poco manipolati.
Niente salse invadenti, nessuna ricerca dell’effetto scenico: solo fuoco, fumo e silenzio. Anche in uno spazio urbano, con pochi elementi essenziali, si può evocare quel tipo di cucina rituale che Johan Fritzell rappresenta, dove la griglia diventa un atto meditativo più che una performance.