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Il Ministero della Salute ritira il Saku di salmone marinato: ecco il motivo

Il Ministero della Saluta ha disposto il richiamo del Saku di salmone marinato a marchio Le Sopraffine. Ecco i dettagli.

Arriva, da parte del Ministero della Salute, la comunicazione ufficiale del ritiro dagli scaffali del Saku di salmone marinato a marchio Le Sopraffine. Il richiamo è stato disposto per un motivo estremamente importante e quindi occorre verificare se si è in possesso del lotto ritirato.

La motivazione del richiamo

Allarme dunque per il richiamo da parte del Ministero della Salute, che riguarda il Saku di salmone marinato a marchio Le Sopraffine. La motivazione di questo richiamo è legata alla possibile presenza di Listeria Monocytogenes che può causare non pochi problemi qualora il prodotto venga consumato.

Listeria Monocytogenes è un batterio che può facilmente contaminare numerosi alimenti ed responsabile della listeriosi che, come noto, è una malattia infettiva. Dunque, il richiamo disposto per il Saku di salmone marinato ha alla base una motivazione molto seria e assolutamente da non trascurare.

Il prodotto coinvolto

Entrando nello specifico, il richiamo da parte del Ministero della Salute riguarda il prodotto Saku di salmone marinato a marchio Le Sopraffine. Il prodotto viene venduto nella confezione da 140 grammi, il numero di lotto è 120525 e la data di scadenza riportata sull’etichetta è il 2 giugno 2025.

Il Saku di salmone marinato viene prodotto dall’azienda Bernardini Gastone Srl e lo stabilimento si trova in Via Lavoria 85 a Crespina, in provincia di Pisa.

Cosa fare adesso

Vista la situazione, come specificato dallo stesso Ministero della Salute, è consigliabile non consumare assolutamente il prodotto e rivolgersi al punto vendita per ottenere il rimborso o la sostituzione.

Questo ennesimo richiamo pone di nuovo l’attenzione sull’importanza della tutela della salute dei consumatori. La speranza è che questi richiami possano diminuire, questo significherebbe che c’è una maggiore attenzione da parte dei produttori e una maggiore trasparenza.

Fonte: Ministero della Salute

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