Il Ministero della Salute ha ufficialmente richiamato le vongole veraci a marchio Nieddittas. La motivazione, come vedremo in seguito, è piuttosto seria e riguarda diversi lotti del prodotto.
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La motivazione del richiamo
Dunque, vediamo insieme il motivo per cui il Ministero della Salute ha richiamato alcuni lotti di vongole veraci a marchio Nieddittas. È arrivata la comunicazione da parte del fornitore Coop di Pesca Marceddi per la presenza di biotossine lipofiliche oltre i limiti previsti dalla legge. Di conseguenza, c’è stato anche il blocco della zona di raccolta.
Ricordiamo che le biotossine lipofiliche rappresentano un complesso di tossine in grado di provocare problematica a livello gastrointestinale, come ad esempio nausea, vomito e diarrea e dunque il richiamo viene disposto per una motivazione non indifferente.
Il prodotto coinvolto
Andando nello specifico, possiamo vedere come il prodotto coinvolto nel richiamo è il seguente: Vongole Verace (Ruditapes decussatus) a marchio Nieddittas vendute nella confezione da 1 chilo. I lotti richiamati sono i seguenti:
- Lotto 251134-26 confezionato il 26/05/2025
- Lotto 251134-27 confezionato il 27/05/2025
- Lotto 251134-28 confezionato il 28/05/2025
- Lotto 251141-28 confezionato il 28/05/2025
- Lotto 251165-28 confezionato il 28/05/2025
- Lotto 251165-29 confezionato il 29/05/2025
Le vongole veraci oggetto del richiamo sono prodotte dalla Cooperativa Pescatori Arborea Scarl situata in località Corru Mannu Arborea e il marchio di identificazione dello stabilimento e del produttore è CPA IT37 CSM CE.

Cosa fare adesso
A questo punto, visto il richiamo del Ministero della Salute, la raccomandazione è quella di non consumare il prodotto e di rivolgersi presso il punto vendita in cui è stato acquistato, in modo tale da poter ottenere il rimborso o la sostituzione.
Il richiamo pone ancora una volta l’attenzione su un tema di straordinaria importanza come quello della tutela della salute dei consumatori e la speranza è che ci sia una maggiore attenzione e trasparenza da parte dei produttori, affinché questi richiami possano diminuire sensibilmente a stretto giro.
Fonte: Ministero della Salute
Ritirata la liquirizia in polvere: allarme da parte del Ministero della Salute
Il Ministero della Salute ha ufficialmente comunicato il richiamo della liquirizia in polvere BIO. Ecco i dettagli.
Il Ministero della Salute ha comunicato il ritiro ufficiale dagli scaffali dei supermercati della liquirizia in polvere BIO a marchio IOBOSCOVIVO. Il richiamo è stato disposto per un motivo che, come vedremo, non è affatto trascurabile e quindi chi ha acquisto il prodotto deve fare attenzione.
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La motivazione del richiamo
Il Ministero della Salute dunque ha ufficialmente comunicato il richiamo della liquirizia in polvere BIO a marchio IOBOSCOVIVO. La motivazione di tale richiamo è legata al fatto che, a seguito di controlli di qualità, si è evidenziata la presenza di Ocratossina A in quantità superiore a quanto previsto dai limiti previsti dalla legge.
Ricordiamo che la Ocratossina è una microtossina prodotta naturalmente da alcune muffe. Diversi studi hanno dimostrato che può essere dannosa e addirittura genotossica in quanto può danneggiare il DNA. Secondo gli esperti può anche essere cancerogena per i reni.
Il prodotto coinvolto
Andiamo nei dettagli e vediamo qual è il prodotto coinvolto dal richiamo del Ministero della Salute. Parliamo della liquirizia in polvere BIO venduto nella confezione da 100 grami, con il numero di lotto 021026 – 050526 e che indica come data di scadenza il 2 ottobre e il 5 maggio 2026.
La liquirizia in polvere BIO viene prodotta dall’azienda IOBOSCOVIVO Srl che si trova a Vergiate, in provincia di Varese, in Via Sempione 26 H.

Cosa fare adesso
Vista la situazione così delicata, il Ministero della Salute raccomanda a tutti i clienti che hanno acquistato il prodotto con il lotto indicato di non consumarlo e di riportarlo nel punto vendita in cui è avvenuto l’acquisto, in modo tale da ottenere il rimborso o la sostituzione.
Il richiamo in questione pone ancora una volta l’attenzione su un tema delicato come la tutela della salute dei consumatori. La speranza è che ci possa essere una maggiore attenzione da parte dei produttori, in modo tale da essere maggiormente trasparenti.
Fonte: Ministero della Salute