Spazio pubblicitario

7 falsi miti sulla cottura al barbecue: cosa c’è di vero?

- Advertisement -

Questi 7 falsi miti sulla cottura al barbecue sono ancora oggi diffusissimi e spesso compromettono il risultato finale di una grigliata.

Dalla credenza che sigillare la carne trattenga i succhi, all’idea che più fumo significhi più sapore, molte convinzioni radicate si rivelano scorrette o superate.

- Advertisement -

Anche il modo in cui si prepara la brace, si gestisce il calore o si sceglie l’attrezzatura influisce sulla qualità della cottura.

Girare spesso la carne, usare l’olio sulla griglia o temere i succhi rosati sono errori comuni da evitare.

- Advertisement -

Conoscere la verità dietro queste abitudini permette non solo di cucinare meglio, ma anche di godere appieno dell’esperienza del barbecue, trasformandola da semplice rituale estivo a vera arte del gusto.

Sigillare la carne trattiene i succhi

Una delle credenze più diffuse sulla cottura al barbecue è che scottare la carne ad alta temperatura serva a “sigillare” i succhi all’interno.

- Advertisement -
7 miti da sfatare sulla cottura al barbecue
Foto di jacqueline macou da Pixabay

In realtà, non esiste alcun processo fisico che permetta alla carne di trattenere meglio i liquidi una volta formata la crosticina superficiale.

Al contrario, la reazione di Maillard che si attiva ad alte temperature serve principalmente a sviluppare sapore e colore.

kettel portatile weber
Barbecue compatto a carbone, 57 cm, con Ciminiera per barbecue

Weber

I liquidi continuano comunque a fuoriuscire durante la cottura, a seconda della temperatura e del tempo. Meglio concentrarsi sul controllo del calore e sul riposo della carne dopo la cottura.

La brace per la cottura al barbecue deve essere accesa e fiammeggiante

Molti pensano che le fiamme alte siano sinonimo di una brace pronta, ma è un errore. Una brace ideale è incandescente, senza fiamme visibili, e ricoperta da uno strato di cenere bianca.

brace-barbecue-grigliate
La griglia deve essere ben calda. Foto by grigliamo.it

Le fiamme dirette bruciano la superficie della carne, generando composti potenzialmente nocivi e alterandone il gusto. Inoltre, un calore troppo aggressivo impedisce una cottura uniforme.

È meglio attendere che la carbonella sia ben stabilizzata, per ottenere un calore costante e controllabile. Solo così si evitano bruciature e si mantiene intatta la succosità degli alimenti.

Più fumo significa più sapore

Un altro mito da sfatare è che tanto fumo renda la carne più saporita. In realtà, il fumo va gestito con attenzione: una quantità eccessiva, soprattutto se denso e nero, può conferire un gusto amaro e coprente.

legnetti accendifuoco vs diavolina
I fumi di combustione devo essere il meno tossici possibile – Foto di jacqueline macou da Pixabay

Il fumo leggero, di colore azzurrino, è quello ideale per aromatizzare senza esagerare. Il tipo di legna o carbone influisce anch’esso sul profilo aromatico, ma l’effetto è sottile.

Un uso eccessivo di trucioli affumicanti o di legna verde può compromettere il risultato. Meno è meglio, se si vuole un aroma equilibrato e piacevole.

Il succo rosa indica che la carne è cruda

Molti associano la colorazione rosata dei succhi di carne al sangue o a una cottura insufficiente, ma si tratta di un errore.

carni al sangue fiorentina
Cottura al sangue – Foto by Grigliamo.it

Quel liquido contiene principalmente mioglobina, una proteina che si lega all’ossigeno nei muscoli. La sua colorazione varia in base alla temperatura, ma non è un indicatore affidabile del grado di cottura.

Una bistecca può essere perfettamente cotta e ancora avere dei succhi rosati. Per sicurezza, è meglio affidarsi a un termometro da cucina, che fornisce una misurazione precisa del punto di cottura interno.

Meglio girare spesso la carne durante la cottura al barbecue

Contrariamente a quanto molti pensano, girare frequentemente la carne non migliora la cottura, anzi.

cottura-fiorentina-osso
Fase di cottura sull’osso. Ph credit grigliamo.it

Ogni volta che la si sposta o si apre il coperchio, si disperde calore e si rallenta la formazione della crosticina esterna.

La carne ha bisogno di tempo per caramellare e sviluppare sapore. Girarla una sola volta a metà cottura è spesso la scelta migliore, soprattutto su griglie ben calde.

Inoltre, maneggiare troppo la carne può farle perdere liquidi e comprometterne la tenerezza. Meglio avere pazienza e controllare la cottura senza fretta.

L’olio sulla griglia impedisce che la carne si attacchi

Molti oli vegetali hanno un punto di fumo basso e, una volta a contatto con griglie roventi, possono bruciare, generando residui amari.

bottiglia olio d'oliva extravergine
Foto Pixabay

Spennellare leggermente la carne è spesso più efficace che ungere la griglia. Inoltre, una griglia ben pulita e preriscaldata riduce naturalmente il rischio che la carne si attacchi.

L’aderenza iniziale fa parte del processo di cottura, ma quando la carne è pronta per essere girata si staccherà da sola.

Insistere sull’olio come unica soluzione può risultare controproducente e sporcare inutilmente il barbecue.

La cottura al barbecue è solo per bistecche e salsicce

Un’altra convinzione limitante sulla cottura al barbecue è che la griglia sia utile solo per cuocere carne rossa o salsicce.

melanzane verdure al barbecue
Foto di András Fehér da Pixabay

In realtà, il barbecue è uno strumento estremamente versatile: si possono preparare pesce, verdure, formaggi, frutta e perfino pane o pizza.

L’importante è conoscere le giuste tecniche e sfruttare le zone a calore diretto e indiretto. Con l’uso di piastre, cestelli o pietre refrattarie, le possibilità aumentano ulteriormente.

Ridurre il barbecue a uno strumento per bistecche è come usare un forno solo per cuocere lasagne: un’occasione persa.

A tal proposito ecco come fare la pizza al barbecue.

FAQ

Quali sono i tempi di cottura della carne al barbecue?

I tempi di cottura variano in base al tipo di carne, allo spessore e alla temperatura della brace. Una bistecca di manzo da 2-3 cm cuoce in circa 4-6 minuti per lato a calore diretto. Il pollo richiede 20-30 minuti a calore indiretto, per evitare bruciature esterne. Le salsicce cuociono in 10-15 minuti, sempre meglio a fuoco medio. L’uso di un termometro aiuta a raggiungere la temperatura interna ideale: 50-55°C per una cottura al sangue, 60-65°C per media, 70°C o più per carni bianche o ben cotte.

Come cuoce il barbecue?

Il barbecue cuoce tramite una combinazione di calore diretto (sulla fiamma o brace viva) e calore indiretto (con la fonte di calore spostata lateralmente). Il primo metodo è ideale per tagli sottili e cotture veloci, mentre il secondo è perfetto per carni più grandi o delicate, che necessitano di tempi lunghi senza bruciarsi. Il calore può derivare da carbone, gas o resistenze elettriche, e spesso si abbina all’uso di fumo per aromatizzare. La gestione corretta delle temperature è essenziale per una cottura uniforme e sicura.

Cosa posso cuocere al barbecue?

Il barbecue non è solo per carne. Oltre a bistecche, costine, pollo e salsicce, si possono cuocere anche pesce, crostacei, verdure, formaggi e persino frutta. Con gli accessori giusti, è possibile preparare pizze, pane o dolci. La chiave è adattare la tecnica: alimenti delicati richiedono griglie secondarie o piastre, mentre tagli grandi necessitano di cottura indiretta. Anche spiedini misti o piatti vegetariani possono trarre beneficio da una cottura alla griglia, che esalta i sapori naturali con una nota affumicata e appetitosa.

È sana la cottura al barbecue?

Sì, la cottura al barbecue può esser sana, a patto di adottare alcune precauzioni. Evitare bruciature, gestire bene il calore e limitare il contatto diretto con le fiamme riduce la formazione di sostanze potenzialmente nocive come IPA e ammine eterocicliche. Usare carni magre, marinature con ingredienti antiossidanti e tecniche di cottura indiretta aiuta a rendere la grigliata più salubre. Anche le verdure grigliate rappresentano una scelta sana e gustosa. In sintesi, il barbecue è un metodo di cottura che, se ben gestito, può far parte di un’alimentazione equilibrata.

Miti da sfatare sulla cottura al barbecue immagini e foto

Daniele Ferruccio Toscana
Daniele Ferruccio Toscana
Nato nel 1979, ho intrapreso studi in conservazione del patrimonio artistico, ma la mia vera vocazione si è rivelata altrove. Per oltre un decennio, ho gestito con passione un pub di mia proprietà a Roma, dove ho appreso che la qualità degli ingredienti è fondamentale per una cucina eccellente, soprattutto quando si tratta di carne e pesce. Da questa esperienza e dalla mia passione per la scrittura è nato Grigliamo.it, un progetto che unisce l'arte culinaria alla condivisione di ricette e consigli per gli amanti della griglia e del barbecue.

Leggi anche...

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Seguici sui social

- Spazio pubblicitario -spot_img

Articoli recenti