Il secondo piatto di carne per le feste di Natale non è soltanto una portata centrale del menu, ma un vero e proprio rito familiare che accompagna generazioni. È il momento in cui la tavola si raccoglie, i profumi si intensificano e ogni gesto in cucina acquista un valore simbolico.
Ogni famiglia conserva la memoria di un arrosto preparato con calma, di un cappone che cuoceva per ore o di un brasato che trasformava il vino in una salsa vellutata.
Oggi, accanto ai sapori più tradizionali, convivono nuove tecniche e ispirazioni moderne che permettono di reinterpretare il classico pranzo natalizio senza snaturarlo. Scegliere il secondo significa trovare un equilibrio tra gusto, presentazione e praticità, perché un piatto delle feste deve essere rassicurante, ricco, ma anche gestibile senza stress.
In questo contesto, esiste una gamma di ricette capaci di parlare sia alla memoria che al presente, offrendo soluzioni adatte a ogni stile di tavola e a ogni numero di commensali.
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Arrosto di vitello: il simbolo italiano delle feste
Il vitello arrosto è forse il secondo più rappresentativo del pranzo natalizio italiano. Morbido, profumato e adatto a un’infinita varietà di contorni, interpreta bene il concetto di comfort food delle feste senza risultare pesante.
Le erbe mediterranee, rosmarino, salvia, timo, creano una cornice aromatica che richiama immediatamente l’atmosfera domestica, mentre la lunga cottura in forno consente di ottenere fette compatte e succose.
È un piatto che funziona anche per chi deve gestire grandi tavolate: una volta nel forno richiede solo qualche attenzione ai liquidi di cottura e permette di dedicarsi ad altro in cucina.
La sua adattabilità lo rende ideale anche per chi desidera giocare con le varianti: un fondo di vino bianco, una glassatura al miele, o un ripieno di erbe e pancetta possono trasformarlo mantenendo però la sua anima tradizionale. In un menu ricco, l’arrosto di vitello ha inoltre il vantaggio di non sovrastare antipasti e primi, risultando equilibrato e sempre gradito.
Cosciotto di agnello al forno: sapori rustici e profondi
Quando si parla di secondi importanti, l’agnello porta sempre in tavola un carattere più deciso. Il cosciotto al forno, nelle ricette invernali più diffuse, viene massaggiato con aglio, rosmarino, pepe e olio, poi cotto lentamente con un letto di patate che assorbono i succhi della carne.
Il risultato è un piatto dall’anima rustica, perfetto per chi ama le carni saporite e vuole proporre un’alternativa robusta ai tagli più delicati.
L’agnello è tradizionalmente più associato al periodo pasquale, ma nelle cucine regionali italiane non mancano preparazioni natalizie che lo vedono protagonista.
La cottura lenta permette di ottenere una carne tenera, che si stacca facilmente dall’osso, e una doratura uniforme che rende il piatto scenografico anche senza particolari elaborazioni.
È una scelta che richiede un pubblico che apprezza il gusto caratteristico dell’agnello, ma che ricambia con una presenza scenica notevole e un profumo capace di riempire la casa.
Cappone ripieno: la ricchezza della tradizione antica
Pochi piatti raccontano il Natale italiano quanto il cappone ripieno. È una preparazione che un tempo segnava l’occasione speciale: carne bianca, morbida, arricchita da un ripieno sontuoso a base di castagne, salsiccia, pane aromatizzato e spezie.
Il risultato è un secondo che unisce dolcezza, morbidezza e un certo senso di abbondanza. Il cappone richiede attenzione nelle fasi preparatorie, soprattutto nella farcitura e nella legatura, ma una volta in forno procede in autonomia.
Il ripieno interno si impregna dei succhi della carne, mentre la pelle, ben asciugata e unta, garantisce una croccantezza irresistibile.
È un piatto che rappresenta la convivialità delle grandi tavolate, adatto alle famiglie numerose e perfetto per chi desidera mantenere vive le tradizioni culinarie più antiche. Può essere servito con salse leggere, purè, o verdure cotte al forno, mantenendo sempre un’atmosfera di festa autentica.
Manzo brasato: la forza della cottura lenta
Il brasato è comfort food allo stato puro. Una lunga cottura nel vino rosso, qualche ora di quiete sul fornello o nel forno e il gioco è fatto: il manzo diventa tenerissimo, profondo di sapore e impregnato di aromi invernali.
Il segreto sta nella scelta del vino, che può essere un Chianti, un Barolo o un rosso corposo adatto alla cottura, e nella pazienza necessaria per far sì che il collagene si sciolga completamente.
Il brasato è perfetto per chi vuole arrivare al giorno di Natale senza stress: può essere preparato il giorno prima, anzi migliora riposando.
È un secondo che si presta bene anche ai primi piatti più ricchi, perché ha un sapore pieno ma non eccessivamente grasso, e si abbina con polenta, purè o verdure stufate. La sua capacità di riunire semplicità e profondità lo rende una delle scelte più intelligenti per un pranzo festivo equilibrato.
Guancia di manzo: morbidezza assoluta
Tra le cotture lente, la guancia di manzo occupa un posto particolare. È uno dei tagli più ricchi di collagene, il che significa che con il giusto tempo di cottura si ottiene una carne burrosa che si scompone al semplice tocco della forchetta.

La guancia richiede due cose: pazienza e una base aromatica ben costruita. Carote, sedano, cipolla, vino rosso e brodo danno profondità al fondo, che può essere ristretto e servito come salsa.
È un piatto che incarna la cucina invernale nella sua forma più elegante, pur mantenendo un’impostazione semplice e tradizionale. Anche questo secondo migliora se preparato il giorno prima, e raggiunge un equilibrio perfetto con polenta morbida o puree di verdure dolci come pastinaca o zucca.
Filetto di maiale in crosta: eleganza alla portata di tutti
Il filetto di maiale in crosta è una ricetta versatile che unisce sapori intensi e un’estetica scenografica.

Il procedimento, rosolatura, spennellata di senape, strato di funghi e prosciutto, e infine sfoglia, crea un equilibrio affascinante tra morbidezza interna e croccantezza esterna.
È un piatto che porta in tavola un’idea di cucina internazionale, pur mantenendo costi accessibili e una preparazione tutto sommato semplice.
Il maiale, ben cotto ma ancora succoso, si presta bene ai pranzi festivi perché ha un gusto che piace a tutti e non appesantisce troppo. La crosta dorata è il suo biglietto da visita, capace di catturare subito gli sguardi.
Anatra all’arancia: un classico sempre attuale
L’anatra all’arancia è uno di quei piatti che non passano mai di moda. L’equilibrio tra la sapidità della carne e la dolcezza dell’arancia crea un contrasto elegante, adatto a un pranzo di festa.
La pelle, se ben asciugata e rosolata, diventa croccante, mentre la carne rimane succosa. È una preparazione che richiede qualche accortezza nella gestione dei grassi, ma che premia con un risultato raffinato.
Perfetta per tavole più intime, l’anatra all’arancia dà un tocco francese che si integra bene anche con primi piatti italiani.
Tacchino ripieno: la scelta per le grandi tavolate
Negli ultimi anni anche in Italia il tacchino ripieno ha conquistato spazio nei menu delle feste.
È una carne delicata, che si abbina facilmente a ripieni sia tradizionali sia moderni, e che consente di servire porzioni abbondanti.
La preparazione richiede tempo ma non complessità: una volta farcito e ben legato, il tacchino cuoce lentamente e si presenta in modo scenografico, perfetto per un pranzo natalizio numeroso.
Il suo sapore neutro permette di giocare con salse e contorni: dalle classiche verdure arrosto a condimenti più speziati.
Filetto di manzo alla Wellington: il piatto delle grandi occasioni
Il filetto Wellington è probabilmente il secondo più teatrale che si possa portare a tavola a Natale.

Filetto di manzo avvolto in uno strato di funghi tritati, prosciutto e sfoglia dorata: una combinazione irresistibile, che tagliata a fette rivela un cuore rosato e morbido.
È un piatto che richiede precisione nella cottura e nel montaggio, ma che ripaga con l’effetto wow. Perfetto per un Natale elegante o per una tavola che vuole sorprendere senza rinunciare ai sapori classici.
Secondo piatto di carne per le feste di Natale: tabella riassuntiva
| Ricetta | Tipo di carne | Difficoltà | Tempo indicativo | Punto di forza |
|---|---|---|---|---|
| Arrosto di vitello alle erbe | Vitello | Media | 2 ore circa | Classico italiano, adatto a tutti |
| Cosciotto di agnello al forno | Agnello | Media | 2–2,5 ore | Sapore deciso, atmosfera rustica |
| Cappone ripieno alle castagne | Pollame | Medio-alta | 3 ore circa | Tradizione antica, perfetto per grandi tavolate |
| Manzo brasato al vino rosso | Manzo | Media | 3 ore (anche in anticipo) | Si prepara il giorno prima, carne morbidissima |
| Guancia di manzo brasata | Manzo | Media | 3–4 ore | Morbidezza estrema, piatto da ristorante |
| Filetto di maiale in crosta | Maiale | Media | 1,5 ore | Scenografico ma accessibile, costi contenuti |
| Anatra all’arancia | Anatra | Medio-alta | 2 ore circa | Equilibrio tra dolcezza e sapidità |
| Tacchino ripieno | Tacchino | Medio-alta | 3–4 ore | Ideale per molti ospiti, ripieno personalizzabile |
| Arista di maiale con mele e cipolle | Maiale | Facile | 1,5–2 ore | Dolce-salato equilibrato, perfetto con contorni semplici |
| Filetto di manzo alla Wellington | Manzo | Alta | 2–2,5 ore | Effetto scenico assicurato, piatto delle grandi occasioni |


